Serigrafia e l’avvento della digitalizzazione

30 Ottobre 2023

Negli anni 80 abbiamo acquisito un cliente che ci ordinava targhe con tantissimo testo.

All’epoca si producevano pellicole fotomeccaniche che utilizzavano metodologie allora considerate all’avanguardia ma che non erano comunque sufficienti a soddisfare questa nuova esigenza.

I testi venivano scritti su film trasparente con i caratteri trasferibili. Si eseguiva poi un tiponaggio per ottenere una pellicola negativa o positiva che potesse produrre un buon telaio e potesse anche essere conservata in modo sicuro nei nostri archivi.

E non solo, quando le righe erano tante e dovevano essere giustificate andare a capo era un lavoro estenuante e terribilmente dispendioso in termini di tempo perché si doveva cancellare più volte l’ultima parola per arrivare giusti alla fine della riga.

La richiesta di questo cliente, spinse Bruno a voler assolutamente risolvere questo problema al fine di ottenere dei disegni che avessero la stessa qualità di sempre ma che potessero essere realizzati impiegano un tempo decisamente minore.

Grazie all’acquisto del primo personal computer rilasciato da Apple è stato possibile digitare il testo e ingrandirlo quanto serviva prima di passare alla stampa vera e propria, permettendo così di risparmiare moltissimo tempo.

La possibilità di creare montaggi micrometrici delle pellicole per stampare a passo su lastre che sarebbero poi state tagliate con estrema precisione, ha così rivoluzionato il nostro modo di produrre pellicole.

L’acquisto di una stampante laser a 1200 punti ha consentito, poi, di eliminare completamente il processo fotomeccanico con bagni fotografici e sviluppatrici consentendo un notevole risparmio anche nella depurazione dei bagni fotografici che non erano più necessari.

Tutti questo ha rappresentato un primo passo verso l’economia circolare e la salvaguardia dell’ambiente.

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